Cerca e trova immobili

SVIZZERACostruire casa? Lo si fa di meno, perché non sappiamo più lavorare con le mani

16.05.24 - 11:29
Raiffeisen: «Sempre più impieghi d'ufficio e la maggior parte dei lavoratori dipendenti non svolge quasi alcuna attività artigianale».
Deposit
Fonte Ats
Costruire casa? Lo si fa di meno, perché non sappiamo più lavorare con le mani
Raiffeisen: «Sempre più impieghi d'ufficio e la maggior parte dei lavoratori dipendenti non svolge quasi alcuna attività artigianale».

SAN GALLO - Sempre meno abitazioni vengono costruite da privati e a incidere, oltre alla complessità dei progetti e alle maglie normative, è anche la crescente incapacità della popolazione di lavorare con le mani: lo dicono gli esperti di Raiffeisen in un'analisi pubblicata oggi.

Circa un appartamento nuovo su dieci, tra quelli da affittare, viene costruito da committenti privati: 20 anni or sono la proporzione era ancora di uno su cinque. Sempre più spesso i privati lasciano ai professionisti anche la costruzione di case unifamiliari: nel 2008 due terzi delle domande di costruzione di tale tipo di alloggi erano presentate da singoli, mentre ora questo dato è pari a meno della metà.

La crescente complessità scoraggia: per contro gli investitori istituzionali dispongono generalmente di maggiori risorse finanziarie e umane e possono conseguire economie di scala e sinergie. Si osserva inoltre che i privati vendono anche più frequentemente i loro immobili a reddito, in particolare appunto alle società. Di conseguenza dal 2017 la percentuale di abitazioni in locazione di proprietà privata è scesa dal 49 al 45%.

«Per molto tempo quest'evoluzione non è stata avvertita, perché durante il periodo di bassi tassi d'interesse gli investitori istituzionali hanno volentieri colmato il vuoto lasciato dai privati», afferma Fredy Hasenmaile, capo economista di Raiffeisen, citato in un comunicato. «È stato solo con l'aumento dei tassi e la diminuzione della relativa attrattiva degli investimenti immobiliari che gli investitori istituzionali hanno moderato i loro appetiti, facendo così venire alla luce il ritiro dei committenti privati in corso da molti anni».

L'esperto punta però anche i riflettori su tendenze di natura maggiormente sociale. «Le competenze artigiane di base dei cittadini svizzeri tendono a diminuire, poiché ci sono sempre più impieghi d'ufficio e la maggior parte dei lavoratori dipendenti non svolge quasi alcuna attività artigiana nella propria attività quotidiana». Inoltre «nella nostra società del tempo libero le persone preferiscono sempre di più un weekend senza impegni dopo una dura settimana di lavoro a una sorta di secondo impiego in cantiere».

Gli analisti di Raiffeisen gettano anche uno sguardo al mercato in generale. Grazie al ciclo di riduzione dei tassi dalla Banca nazionale svizzera (BNS), l'aumento del tasso d'interesse di riferimento del dicembre 2023 per il momento dovrebbe essere l'ultimo. «Coloro che sono già locatari, quindi, non devono temere ulteriori aumenti dei costi abitativi nel prossimo futuro».

Questo non fermerà però la crescita continua a lungo termine delle pigioni. Infatti la carenza di alloggi, che continua ad accentuarsi, fa sì che gli affitti offerti continuino a salire: di recente lo hanno addirittura fatto al tasso di crescita annuale più alto dal 1996. «L'adeguamento dei prezzi al livello abituale per la località e il quartiere al momento del cambio di inquilini e le nuove abitazioni offerte a condizioni di mercato standard fanno nel complesso salire le pigioni: prima o poi ciò comporterà un aumento dei costi abitativi per tutte le famiglie in locazione», conclude Hasenmaile.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

F/A-19 2 sett fa su tio
In Ticino ci sono più o meno 6000 frontalieri nel campo edile quali muratori che portano a casa 5000.- franchi al mese, mi chiedo perché i nostri giovani al posto di istruirsi in campi improponibili ( futuri disoccupati ) non imparino questa professione. La stessa cosa là si può replicare in campo sanitario o dell’istruzione dove le paghe vanno dai 6 mila in su. Chi è disoccupato a volte è perché non ha interesse a mettersi in gioco oppure ha semplicemente scelto una strada a fondo cieco. Il tutto condito da quella voglia di non far nulla per attivarsi con più grinta e voglia di arrivare. Ai nostri giovani vorrei dire di avere fame, voglia di arrivare ed impegno massimo, passione e grinta, così arriverete in alto, forza!

Cula 2 sett fa su tio
Basta veec voglia da fà i lavor

Voilà 2 sett fa su tio
Investitori istituzionali, che sarebbero in maggioranza le nostre casse pensioni, che creano delle condizioni di mercato sfavorevoli a chi le pensioni le paga. Prezzi alle stelle, sia per la costruzione che per la manutenzione. Materie prime e accessori acquistati all'estero e venduti con un guadagno minimo del 100%. Norme, leggi e tasse fanno il resto... Non da ultimo il capitale iniziale richiesto dalle banche, alla portata di pochissimi, in particolare dalle giovani famiglie. La speculazione sui salari ora si ritorce contro chi ne ha approfittato, mettendo in crisi il mercato interno.

AmstaffBoys 2 sett fa su tio
E io che pensavo perché siamo poveri... che sciocco

Equalizer 2 sett fa su tio
Negli ultimi anni alcuni hanno aperto gli occhi e si è iniziato a parlare seriamente della de-industrializzazione che riguarda l'Europa, e anche casa nostra, negli ultimi decenni la massimizzazione degli utili l'ha fatta da padrone rendendo però cieco il futuro a lungo termine perché nessuno guardava oltre i 3-5 anni ed in più il sistema mondiale era relativamente stabile, poi chiaramente le industrie del caso facevano lobbying locale, già, spingevano per regolamentazioni nazionali che impercettibili alla massa, annullavano la possibilità di evoluzione "in casa" e così siamo arrivati alla situazione attuale, i famosi buoi sono scapati e rimetterli in stalla sarà una cosa praticamente impossibile, proprio grazie a tutte quelle restrizioni create, che all'estero leggi Asia, non ci sono, più l'ambiente eccessivamente green creato da molti che mai hanno dovuto sudare, e la frittata è fatta. In Svizzera per i piccoli imprenditori, fantasisti, genietti o semplicemente amateurs che vogliono provare, e magari la indovinerebbero anche, è praticamente terra bruciata ovunque, se non sei fuori nelle campagne non riesci più a sviluppare un progetto "fisico" perché mille regolamenti e mille occhi ti impediscono di progredire, a questo aggiungiamo la repressione burocratica/finanziaria se sbagli e alla maggior parte della gente gli si azzera qualsiasi volontà. Bisogna fare alcuni passi indietro e tornare a dare la possibilità a chi ha dell'inventiva o vuole semplicemente provare, di lasciarli fare, qua hanno strozzato la libera imprenditorialità manuale, chi con la scusa delle tasse, chi con la scusa del controllo, chi con l'ecologia e via dicendo, hanno semplicemente distrutto la voglia di lanciarsi in qualcosa di nuovo, se lavori al computer va bene perché non ti sento, non sporchi, etc. tutti gli altri zitti e fermi. È ora di cambiare, è ora di prendere alcune parti di passato ed amalgamarle con il presente sognando il futuro, altrimenti diventeremo totalmente dipendenti dagli atri in tutto e per tutto. Svegliamoci e buona giornata a tutti.

F/A-19 2 sett fa su tio
Risposta a Equalizer
Ti do ragione, troppe regole, troppa perfezione, troppi costi per chi fa errori che neanche si vedono, troppi attori per una semplice costruzione. Qualche esempio: un gibollo od un graffio in una facciata cappotto? Tra ponteggi, smontaggi e rimontavi, protezioni ed il lavoro si vanno a spendere decine di migliaia di franchi, assurdo! Per cosa? Per uno sfriso che manco si vede!! Un terrazzo con pendenza non a norma che non fa scorrere bene l’acqua? Rifare tutto! Uno sfriso in una carrozzeria, si arriva a ripitturare l’auto intera tanto poi paga l’assicurazione!! Ma che vergogna!!!
NOTIZIE PIÙ LETTE